Blockchain per arte e artisti: come si usa

Blockchain per arte e artisti: come si usa
Blockchain

La blockchain è una delle tecnologie più promettenti, ed è considerata uno dei motori principali della prossima rivoluzione industriale.

La tecnologia blockchain e le criptovalute sono utilizzate dai leader tecnologici, finanziari e negli aiuti umanitari grazie al suo registro decentralizzato. Come altri settori, il mercato dell’arte viene rivoluzionato dalla tecnologia blockchain. Sta introducendo nuovi modi per acquistare, vendere e possedere un’opera d’arte. La tecnologia blockchain non è solo utile contro le frodi e per contrastare le repliche abusive di opere, ma resta anche d’aiuto contro l’evasione fiscale. Si suppone che riduca i problemi durante il processo d’asta, che è un altro potenziale vantaggio della blockchain nel mercato dell’arte.

Potenziali Utenti della Blockchain

Ci sono tre uteti potenziali della tecnologia blockchain. Sono:

  • Gli artisti che vogliono mantenere la proprietà del loro lavoro artistico.
  • L’acquirente, o collezionista, che vuole investire in un’opera d’arte autentica.

  • Le Case d’Asta che sono interessate alla sicurezza dei dati a lungo termine, alla trasparenza e alla provenienza dei lavori artistici.

Per capire come la tecnologia blockchain nel mondo dell’arte sia diversa dal metodo tradizionale, è necessario comprendere i punti deboli degli utenti. Consideriamo i tipi di utenti sopra menzionati.

  1. Artisti

Nell’era digitale, un buon numero di artisti produce arte computerizzata o digitale. Questo tipo di arte a volte non ha alcun tipo di presenza fisica. A causa di ciò, una delle principali preoccupazioni che sorge è che l’opera d’arte digitale possa essere riprodotta o replicata senza il permesso degli artisti, e allo stesso modo possa essere distribuita. Gli artisti non hanno alcuna prova di proprietà.

  1. Acquirente dell’arte

Gli acquirenti d’arte di solito investono grandi quantità di denaro per acquisire un’opera d’arte. Poiché i falsi sono comuni nel mondo dell’arte, è difficile per gli acquirenti indagare sull’autenticità e genuinità dell’opera, prima di pagarne il prezzo.

  1. Case d’Asta

Le case d’asta devono tenere traccia della descrizione e del prezzo dell’opera d’arte. Devono anche monitorare la provenienza dell’opera per l’acquisto o la vendita. In questo caso si trovano ad affrontare un problema simile all’acquirente, per autenticare la legittimità e la genuinità dell’opera d’arte che non deve essere replicata, o alterata, e non sia un falso.

Gli Usi della tecnologia Blockchain nel mercato dell’arte

Democratizzazione dell’investimento in arte

Il mercato dell’arte è considerato come quello in cui solitamente investono le persone molto ricche. Tuttavia,  il valore delle opere d’arte viene diviso in parti più piccole, consentendo agli amanti dell’arte e agli investitori più attenti di acquistare “una parte” dell’opera d’arte. Ciò consente a più persone di acquistare e vendere l’opera d’arte, compresi coloro che non hanno grandi quantità di denaro per acquistare l’intera opera in una sola volta.

Questi micropagamenti, che sfruttano i contratti smart tramite la blockchain, consentono a più persone di investire in un’opera d’arte. Il che potrebbe potenzialmente aumentarne il prezzo. Ciò consente a più investitori o amanti dell’arte di acquistare un dipinto o un’opera con questo sistema democratizzato, con la speranza che il suo valore aumenti.

Decentralizzazione degli Scambi d’Arte

Le case d’asta hanno iniziato a vendere le opere d’arte online. Nel frattempo, la blockchain sta consentendo a mercati artistici decentralizzati di crescere, aumentando la legittimità delle piattaforme online che vendono arte. In questo modo le case d’asta non hanno bisogno di avere una collezione fisica di opere, e potrebbero anche non aver bisogno di alcuno spazio fisico. Ciò consente di risparmiare le spese relative al mantenimento di una galleria d’arte fisica, e alla ricerca dell’autenticità e della provenienza dell’opera d’arte in vendita.

Monetizzazione dell’Arte Digitale

Le piattaforme basate sulla blockchain offrono agli artisti la possibilità di vendere la loro opera d’arte dopo aver ottenuto un “blueprint” (una firma autenticata) del loro lavoro digitale. Ciò significa che qualsiasi forma di opera d’arte, che si tratti di video, illustrazione, grafica o tipografia, può essere monetizzata tramite piattaforme blockchain. Gli artisti ricevono una commissione quando gli acquirenti pagano il prezzo della loro opera d’arte. Gli artisti possono anche aumentare il numero di persone che visualizzano i loro contenuti.

Collezionismo di Cryptovalute

Cryptokitty

Cryptokitty

Si tratta di un tipo speciale di criptovalute, che sono risorse digitali uniche e intangibili. Ogni crypto collezionabile è in quantità limitata, ed ogni token è unico (a differenza delle cryptovalute, che richiedono token tutti uguali). Questi sono usati per acquistare, vendere o scambiare opere d’arte. Sono delle “opere d’arte digitali” realizzate con la blockchain.

Un esempio? CryptoKitties, basato su Ethereum. Come lo descrivono gli stessi autori, è “un gioco incentrato su creature riproducibili, collezionabili e molto adorabili che chiamiamo CryptoKitties! Ogni gatto è unico e di tua proprietà al 100%; non può essere replicato, portato via o distrutto”. Collezionismo 2.0?

Scarsità dell’Arte Digitale

Gli oggetti da collezione crypto, con i loro identificatori univoci, non consentono la replica dell’opera. Questo è un motivo per cui l’arte digitale, nonostante sia online e a disposizione di tutti, non viene replicata e rimane scarsa. Scarsità uguale valore, e quindi questa sicurezza la rende più popolare.

Autenticità e Prova di provenienza delle opere d’arte

L’autenticazione descrive la corretta paternità dell’opera d’arte, mentre la provenienza è la catena di tutti i proprietari passati. Le opere vengono autenticate sulla base di un certificato di autenticità o di analisi scientifiche per una perizia personale; ma questo tipo di autenticazione può essere contestato. I dati nel registro della blockchain funzionano invece come un sigillo di approvazione, rendendolo una libreria affidabile delle opere d’arte.

Case d’Asta eque con la Blockchain

Le case d’asta si occupano della vendita o dell’acquisto delle opere d’arte. Nel frattempo devono autenticare l’opera d’arte e la sua provenienza prima di acquistarla. Le case d’asta possono commettere errori nell’autenticazione dell’opera d’arte, se quest’ultima viene replicata molto bene. Pertanto, quando le case d’aste archiviano le loro vendite e i passaggi di proprietà su un registro blockchain, proteggono i loro dati di vendita e migliorano la certezza della provenienza.

Proof-of-concept

Il viaggio di un’opera d’arte può essere tracciato attraverso il registro condiviso nella blockchain, dalla sua creazione all’attuale proprietario. Ciò consente di tracciare il ciclo di vita di un’opera d’arte e di risparmiare sulla documentazione.

Assets Digitali

Gli investitori hanno iniziato a considerare le opere d’arte come risorse digitali, con l’emergere di piattaforme basate su blockchain. Possono anche acquistare risorse digitali utilizzando le criptovalute. Ed è possibile acquistare l’opera da un un mercato, e venderla in un altro.

Mercato dell’arte vs Mercato azionario

Mercato dell’arte vs Mercato azionario

Preferisci ascoltare (in inglese)?

Mercato dell’arte o mercato azionario? Le arti sono assets sottostimati, e il mercato dell’arte è piuttosto sottostimato. Tuttavia, investire nell’arte offre agli investitori numerosi vantaggi. In effetti, il mercato dell’arte potrebbe essere relativamente migliore del mercato azionario.

Introduzione

Quando si parla di investimenti, si parla di asset class. SI forniscono quindi esempi di cose come azioni, obbligazioni, immobili, criptovalute e una miriade di altre. Tuttavia, non esistono solo questi assets. Ci sono molte altre opzioni, potenzialmente più gratificanti.

Molto probabilmente, non conosci il mercato dei lavori creativi. E anche se lo conosci, è possibile che l’unica idea che tu abbia al riguardo sia quella di un miliardario che acquista un’altra delle opere di Picasso. Ma il mercato è molto più ricco, eccitante e gratificante di quanto si possa pensare.

In effetti, potresti rimanere scioccato se ti dicessi che potrebbe persino essere un investimento migliore del mercato azionario. Vediamo quindi di conoscere il mondo del mercato dell’arte, confrontandolo con il famoso mercato azionario.

Il mercato azionariopuppet with money

La borsa non ha bisogno di presentazioni. Tuttavia, non dandolo per scontato, facciamone un’introduzione.

Cos’è esattamente un’azione?

Cominciamo con lo scenario di un tipico laureato in informatica, che ottiene un lavoro come sviluppatore di software presso una grande azienda. Presto nota la forte domanda che il mercato ha per un particolare servizio o software, e decide di realizzarlo. Non solo, è stufo di tutto: lo stipendio, la burocrazia, la mancanza di crescita professionale…

Decide quindi di creare la sua startup. All’inizio, l’attività è interamente di sua proprietà. Tuttavia, man mano che l’attività cresce, ha bisogno di più capitale per finanziarne l’espansione. Capitale che non può essere generato dalle sole operazioni aziendali. Quindi deve cercarlo dall’esterno, dagli altri.

Incontra un gruppo di persone che vogliono impegnare fondi. In cambio, dà parti della sua società a ciascuna di loro, in base all’importo del capitale contribuito. Questi pezzi di proprietà sono noti come azioni.

Il business continua a crescere e, in cerca di ancora più capitale, fa quotare la società in borsa. Da ora, chiunque può acquistare azioni della società e diventare azionista. Inoltre, gli stessi azionisti possono vendere le azioni tra loro. Il luogo in cui avvengono queste compravendite è il mercato azionario.

In sostanza, quando acquisti azioni di una società, stai acquistando la proprietà di quella società. Insieme ad alcuni vantaggi.

Vantaggi dell’ingestimento azionario

Le azioni sono di gran lunga gli assets più popolari al mondo. Anche più degli immobili. Di conseguenza, il mercato azionario è il mercato finanziario più popolare. Ciò è dovuto a diversi motivi, tra cui:

Liquidità

La liquidità in termini di finanza e investimento si riferisce alla capacità di un asset di essere acquistato o venduto facilmente. Un’attività (altamente) liquida è un’attività che gli operatori di mercato possono acquistare e vendere senza causare grandi variazioni nel prezzo.

Il mercato azionario è molto liquido. Una persona che cerca di acquistare azioni può farlo in modo relativamente semplice e veloce senza alcuna variazione di prezzo. Allo stesso modo, i venditori troveranno sempre acquirenti.

Questa liquidità del mercato azionario lo rende anche volatile. Il prezzo delle azioni può cambiare abbastanza velocemente in un breve periodo.

Facile da investire

Un altro vantaggio che si ottiene dall’investimento in azioni è che è relativamente facile. In passato, era possibile negoziare azioni solo chiamando un broker ed effettuando ordini. Tuttavia, con il progresso tecnologico, ora puoi acquistare azioni da app e siti web in pochi minuti. È diverso da molte altre forme di investimento, per le quali è necessario sottoporsi a processi rigorosi prima di poter investire.

Apprezzamento del capitale

Il mercato azionario può offrire un notevole apprezzamento del capitale. Abbiamo visto alcuni titoli offrire rendimenti pari a centinaia di punti percentuali in pochi mesi. Questo è uno dei motivi per cui molti investitori scelgono le azioni. Tuttavia, dobbiamo notare che rendimenti così esagerati non sono molto comuni.

Dividendi

Ricordiamo che un’azione rappresenta la proprietà in una società. In qualità di “proprietario” di una società, hai diritto a una parte del suo reddito. A seconda del valore e del numero di azioni che possiedi. Questo è noto come dividendo. Finché non hai ceduto la tua quota di azioni, continuerai a guadagnare di volta in volta.

Tuttavia, non tutte le società pagano dividendi.

Diritti di voto

Quando possiedi azioni di una società, hai il diritto di avere voce in capitolo nei suoi affari. Ciò è particolarmente vero per le decisioni aziendali cruciali. Anche se, ancora una volta, non tutti i tipi di azioni danno il diritto di votare e partecipare al processo decisionale.

Aspetti negativi dell’investimento azionario

Dopo aver discusso i vantaggi dell’investimento in azioni, dovremmo anche menzionarne i potenziali svantaggi. Certamente, il più grande svantaggio dell’investimento in azioni è il potenziale di perdita. Proprio come le azioni possono offrire un buon apprezzamento del capitale, può anche essere vero il contrario. In effetti, ci sono stati casi in cui le azioni hanno subito rapidi cali in un solo giorno di negoziazione.

Un altro è che le azioni e il mercato azionario sono soggetti a manipolazioni di mercato e frodi. Qui, alcune entità possono impegnarsi in pratiche tramite le quali traggono profitto a spese del mercato.

paintIl mercato dell’arte

Bene, eccoci qui. Il mercato dell’arte è il luogo (non per forza fisico) per l’acquisto e la vendita di opere d’arte. In questo mercato si possono acquistare e vendere merci e servizi relativi all’arte. Ne fanno parte artisti, collezionisti d’arte e investitori, grandi e piccoli. Il mercato dell’arte vale oltre $ 70 miliardi e cresce in media dell’8% all’anno.

Questo mercato ha molte potenzialità, molte delle quali probabilmente ancora non le hai scoperte.

Vantaggi di investire nel mercato dell’arte

Investire nell’arte ha molti vantaggi. Eccone alcuni:

Rendimenti costanti e coerenti

L’arte è nota per offrire rendimenti sicuri anno dopo anno. Le cifre parlano di un rendimento medio annuo di circa il 9%. I prezzi delle opere d’arte cosiddette “blue chip” sono aumentati di oltre il 1.000% negli ultimi 25 anni. Bene, potresti dire: “Lo S&P ha reso più di questo”. Tuttavia, sai che questi anni includono anche anni in perdita? Preferite investire in qualcosa che offra rendimenti costanti e sicuri ogni anno, o in qualcosa di altamente incerto? È una scelta basata sulla vostra indole.

Nessuna fluttuazione del mercato

Sebbene la liquidità del mercato azionario possa sembrare un enorme vantaggio, può anche essere un enorme svantaggio. I prezzi oscillano selvaggiamente. Mediamente le opere d’arte non hanno queste fluttuazioni selvagge.

Asset tangibile

Va bene, investi in azioni e obbligazioni o fondi comuni di investimento. Questi sono investimenti su cui non puoi avere il controllo totale. Con l’arte, al contrario, hai il massimo controllo su ciò che acquisti e ne sei pienamente responsabile. Piuttosto che rischiare di perderlo a causa di un mercato troppo spesso “manipolato”.

Capacità di “godere” del tuo investimento

In quanto investitore in arte, sei un collezionista prima che un investitore. Quando investi in arte, puoi mostrare e godere del valore estetico e simbolico del tuo “investimento”. Non penso sia possibile fare lo stesso con azioni o obbligazioni.

Valore intrinseco e conservazione del valore

Le opere d’arte hanno valori oggettivi e intrinseci, a differenza di assets come azioni e obbligazioni, i cui valori aumentano o diminuiscono solo in base al livello di attività di acquisto o vendita. Spesso è l'”effetto pecora” che causa la rovina degli investitori nel mercato azionario, senza alcun motivo reale. Questo effetto esiste ben poco nell’arte, i cui valori sono solitamente determinati oggettivamente.

Diversificazione

Poiché i prezzi delle opere d’arte raramente scendono, possono fungere come mezzo per diversificare il tuo portafoglio di investimenti e ridurre le oscillazioni.

Miti sull’investimento in arteV

Vi starete chiedendo: se il mercato dell’arte ha così tanti vantaggi, perché non è popolare? Bene, questo moltissimi miti ne limitano ancora la diffusione.

Investire nell’arte è costoso

Non tutte le opere d’arte sono costose e il fatto che “piccoli” investitori stiano ora affollando il mercato dell’arte dovrebbe essere un indicatore di questo fatto. Con il progresso tecnologico, ora è possibile investire in unità artistiche piuttosto che in opere d’arte intere.

Se l’opera d’arte è costosa, puoi contribuire solo una parte del costo per essere uno dei proprietari. Insomma, puoi acquistare “azioni” di un’opera d’arte. Una delle organizzazioni che lo rendono possibile è Masterworks.

Non è un mercato molto attivo

Ebbene, le persone si sbagliano anche su questo. Lo sai che nel mercato dell’arte sono eseguite oltre 35 milioni di transazioni all’anno?

Non liquido

Anche se non puoi aspettarti lo stesso livello di liquidità che trovi con azioni e obbligazioni, le opere d’arte sono molto più liquide di quanto potresti pensare. Puoi fare acquisti abbastanza facilmente su molte aste online e siti che trattano l’arte.

Difficile investire

La tecnologia sta velocemente rendendo facile investire in opere d’arte. Quindi, questo mito potrebbe non esistere più. Le arti stanno rapidamente diventando una classe di assets da tenere in considerazione e, come per ogni risorsa, i primi partecipanti spesso tendono a prendere la fetta più grande della torta.

Quindi, sarà fantastico per te entrare nel mercato dell’arte. E farlo al più presto.

L’evoluzione della promozione artistica nel tempo

L’evoluzione della promozione artistica nel tempo

Le strategie di promozione degli artisti si sono modificate considerabilmente nel corso della storia. Il marketing della cultura ha una particolarità rispetto agli altri campi, ed è per questo che ha una classificazione a sé stante. A differenza delle altre attività, nell’arte, le opere non sono prodotti, il prezzo non è valore. Il valore dell’arte è misurato da differenti fattori, come i valori simbolico, spirituale, sociale, estetico e storico. Per questa ragione, la promozione e il marketing si sono sviluppati sotto una visione più “romantica”. Questo approcio implica che le strategie non possono essere applicate per la promozione artistica, perché corrono il rischio di contribuirre alla sua banalizzazione solo per raggiungere un pubblico più numeroso.

Rinascimento: quando tutto ebbe inizio

Fin dall’inizio, la promozione è uno strumento essenziale per aumentare i benefici dell’artista, non solo per ricevere riconoscimenti. La cultura è stata profondamente trasformata e così anche i dibattiti sul suo rapporto con il mercato. Per comprenderne l’evoluzione bisogna risalire al Rinascimento, il tempo in cui l’arte diventava arte, e gli artisti diventavano artisti.

Durante questa fase, la Chiesa cessò di essere l’unico, o il principale, mezzo di promozione culturale in Occidente, e il settore civile assunse un ruolo di primo piano nella produzione, promozione e protezione artistico-culturale delle arti e delle scienze. Dopo il Medioevo, periodo oscuro in cui la conoscenza era riservata a pochi, il Rinascimento cercò di recuperare parte degli studi e delle arti che erano stati importanti durante il periodo classico. Proprio come è apparso l’uomo ideale che conosce tutte le scienze, così è apparsa l’arte ideale.

Mercato dell'arte

Italia: Capitale dell’Arte nel XVI Secolo​

Florence

Firenze, Italia

L’Italia è stata la grande capitale dell’arte nel XVI secolo. In diverse città italiane si sarebbero incontrati alcuni dei migliori artisti dell’epoca. Una parte importante di questo splendore culturale è dovuta all’esistenza dei mecenati: persone benestanti che hanno investito parte delle loro ricchezze nell’arte. Nasce così il mecenatismo, la pratica di promuovere l’arte e tutelare gli artisti. Le persone che fungevano da “protettori” venivano chiamate mecenati e si può dire che il Rinascimento fosse opera loro. Il termine “mecenate” deriva da Gaio Cilnio Mecenate, nobile etrusco romano del I secolo a.C. che si è distinto come appassionato promotore delle arti e della letteratura. Era, infatti, un amico di Orazio e Virgilio.

Medici sculptureLa nascita del Mecenatismo

Un mecenate era caratterizzato da uno stretto rapporto con gli artisti, spesso condividendo amicizie o aiutandoli finanziariamente a crescere. Tra i più importanti mecenati del Rinascimento c’erano la famiglia Medici, la famiglia degli Uffizi, i Gonzaga, gli Sforza, i Borgia, i D’Este... I mecenati apparivano spesso nelle opere artistiche che promuovevano. Questo era inaccettabile in epoca medievale.

Durand-Ruel ritratto da Renoir

Durand-Ruel ritratto da Renoir

Il mecenatismo ha avuto un altro momento fondamentale, come metodo di promozione, durante l’impressionismo. Paul Durand-Ruel era il collezionista e mecenate responsabile della promozione di tutto il movimento, sostenendo finanziariamente gli artisti e aiutandoli a esporre quando venivano rifiutati ovunque. Riuscì a vendere più di mille dipinti di Monet e gli diede persino un posto dove vivere e lavorare in condizioni migliori quando l’artista fu in bancarotta. Ruel è stato subito sedotto dalla spontaneità, energia e freschezza del nuovo collettivo di pittori. Nel 1872 scoprì due delle opere di Edouard Manet nello studio parigino di un altro artista e le acquistò immediatamente. Poi è andato nello studio dell’autore e ha comprato tutto ciò che vedeva appeso lì. Ruel ha avuto il coraggio di affittare una galleria per inserirvi le opere impressioniste, e questo è stato il primo di tanti passi per immettere i dipinti sul mercato e per far conoscere i suoi artisti.

“In futuro, ognuno sarà famoso per quindici minuti”​

Marilyn Monroe ritratta da Andy Warhol

Marilyn Monroe ritratta da Andy Warhol

Tuttavia, la figura del patrono all’inizio del XX secolo era in decadenza. L’arte subì una grande rivoluzione contro le istituzioni e le convenzioni. Gli artisti iniziarono a gestire il loro mercato da soli o, almeno, in maniera più coinvolta. Influenzando poi le avanguardie di mezzo secolo. È il caso dello stravagante Andy Warhol, l’artista che ha trasformato l’arte in un business. “In futuro, ognuno sarà famosi per quindici minuti”, disse Warhol, rivelandosi un autentico visionario. Oggi, i social network ci consentono di esser famosi per quei minuti e anche oltre. Era un innovatore che demistificava il concetto di artista quale professione difficile, che richiedeva duri anni di formazione e miglioramento. Lo trasformò in un semplice business il cui unico merito risiedeva nel trasformarti in celebrità e nel fare soldi

Sfrutta chi è già famoso

La sua strategia era semplice: nella sua serie ispirata alle lattine di Campbell, l’artista ha utilizzato uno dei marchi più popolari per attrarre l’attenzione sulla sua arte. Sebbene all’inizio non avessero rapporti d’affari, dopo lo scandalo della lattina e l’esposizione mediatica che ne è derivata, Campbell ha avviato una partnership per promuovere i loro prodotti. Ciò ha contribuito a lanciare la carriera di Warhol quando nessuno ancora conosceva il suo nome. Da allora, la pop art è stata caratterizzata dall’uso di immagini dei mass media. Nelle sue opere si può vedere la complicità che esisteva tra lui e la pubblicità, usando uno stile creativo e diventando un’icona dell’arte contemporanea. A sua volta, The Factory, il suo studio, ha promosso il lavoro di nuovi talenti come Jean-Michel Basquiat o il gruppo musicale The Velvet Underground.

Il marketing è più importante dell’arte?

Al giorno d’oggi, il marketing prende il sopravvento sull’arte contemporanea. Le azioni di Banksy o Damien Hirst generano più impatto delle loro stesse opere. L’economista Don Thompson ha trascorso anni e scritto diversi libri cercando di decifrare i meccanismi che articolano il mondo dell’arte. E ha due cose chiare: l’importanza del marketing e quanto sia fondamentale essere un marchio: che tu sia un mercante d’arte, un gallerista, una casa d’aste o un artista. Con la somma di entrambe le cose, marchio e marketing, si costruisce il mercato. O almeno quello dell’arte contemporanea, nella sua fascia più alta.

For the Love of God by Damien Hirst

For the Love of God by Damien Hirst

Una delle strategie più insolite è quella utilizzata da Hirst. Il suo teschio tempestato di diamanti è l’opera più affermata di un artista vivente e quella che ha ottenuto attenzione mediatica ancor prima della sua realizzazione.

Ma la cosa più sorprendente è che l’acquirente fa parte di un gruppo di investimenti che comprendeva, come è stato successivamente rivelato, lo stesso Hirst, il suo manager e il suo gallerista. L’acquisto è stata un’operazione di marketing per mantenere l’artista sotto i riflettori. Non per niente Hirst è il re del marketing, se ne parla in continuazione e vende le sue opere a piacimento, vantandosi di non saper dipingere e di avere un laboratorio che le crea. Quando l’arte smette di essere figurativa e inizia ad essere concettuale e astratta, si crea un divario tra il mondo dell’arte e la società che fa sì che le persone non capiscano il valore di Damien Hirst quando mette uno squalo in formaldeide.

 

Una nuova era di mecenatismo “collettivo”

La figura del mecenate è presente da sempre nel mondo dell’arte. È una tradizione ancora viva secoli dopo la filantropia, con persone molto ricche che investono parte della loro ricchezza nella ricerca e nella promozione di progetti nei campi della cultura, della scienza, della medicina o del benessere sociale. Bill e Melinda Gates, Mark Zuckerberg o Amancio Ortega sono esempi di miliardari che fanno donazioni per creare progetti culturali, migliorare l’istruzione, difendere l’ambiente e promuovere la ricerca scientifica. Tuttavia, oggigiorno il mecenatismo non è esclusiva dei miliardari: è anche per le istituzioni culturali e le chiamate.

crowdfundingL’era digitale ha salvato e riscritto il concetto di mecenatismo con la diffusione tra il grande pubblico di sistemi di crowdfunding. Nuovi modelli di finanziamento che riciclano la classica figura del committente e optano per moltiplicarla consentendo, e soprattutto incentivando, la partecipazione di più soggetti al finanziamento dell’opera. Questo tipo di finanziamento è riuscito, grazie alla sua presenza massiccia, a ridurre la quantità di capitale necessaria da ogni singola persona affinché una data azienda abbia successo. Le proposte degli artisti, supportate da questo conveniente sussidio, hanno iniziato ad interessare gli investitori più umili, quelli che non avevano mai osato investire. E sono riusciti a creare una nuova generazione di produttori, che si dedicano ad aiutare gli autori a costruire i loro progetti. Ciò favorisce la distillazione dell’artista contemporaneo: il creatore sceglie di produrre un’opera “incontaminata” per un certo gruppo di committenti invece di provare a massificarla e di attenersi a modifiche che mirano al fattore più spudoratamente commerciale. Si rinuncia allo sponsor e si mantiene il vero mecenate tradizionale.

Lampadina

C’è ancora spazio per la creatività

Allo stesso tempo, i mecenati moderni si concentrano su artisti innovativi, creativi o brillanti nel loro campo. Tutto ciò ha finito per rimodellare la silhouette dell’artista, rendendolo l’asse principale invece che una mera appendice di un’altra filiera produttiva, recuperando la percezione che la sua importanza sia sempre stata più culturale che imprenditoriale. Un esempio di mecenate moderno è “ACCIONA” che, come società associata di SUR Escuela de Profesiones Artísticas, propone di concentrarsi sul futuro promuovendo opportunità per le nuove generazioni di artisti. Da un lato offrire dieci borse di studio all’anno, dall’altro organizzare la cattedra ACCIONA, un ciclo annuale di masterclass che fungono da fucina di riferimenti per un percorso accademico che ha qualche punto in comune con l’idea dello studente virtuoso rinascimentale: l’artista dovrebbe ricevere una formazione multidisciplinare invece di specializzarsi subito in un campo, ed è per questo che durante il processo di apprendimento gli studenti devono confrontarsi con diverse arti contemporaneamente.

Intanto, dal lato opposto della strada rispetto a questo modo di intendere il patrimonio culturale, continua l’insistenza a mascherare la questione della pubblicità come arte. Ad esempio, nel 2012 Beyoncé ha raggiunto un accordo in base al quale una società di bevande analcoliche avrebbe finanziato alla cieca la cantante con cinquanta milioni di dollari per le sue produzioni, e alcuni media hanno sottolineato che questo potrebbe essere una sorta di mecenatismo moderno. Forse è necessario rieducarsi al concetto di artista e rivolgersi a chi ha davvero qualcosa da dire.

La democratizzazione dell’arte

L’arte contemporanea implica un cambiamento radicale nel rapporto tra l’artista e il pubblico. Questa fase vede anche una democratizzazione dell’arte poiché le collezioni non sono solo di proprietà di milionari o monarchi, ma anche di musei pubblici. La rivoluzione francese ha causato il declino dell’aristocrazia, sebbene ancora fino al XX secolo molti monarchi fossero importanti mecenati. Questo è il caso di Napoleone, protettore di Jacques-Louis David, Luigi Filippo I di Francia protettore di Jean-Auguste-Dominique Ingres, Federico Guglielmo IV di Prussia, protettore di Caspar David Friedrich, Ludovico II di Baviera protettore di Richard Wagner, e altri. Ma oggi sono gli imprenditori a dominare il nuovo mecenatismo contemporaneo. Quali Rothschild, Guggenheim, Thyssen, Ludwig, Rockefeller, Gulbenkian, ecc. Attraverso le nuove gallerie, l’arte ha una migliore diffusione e accesso ad un pubblico che cresce giorno dopo giorno. Influenzato dalla grande presenza nei social network, uno strumento enorme con bassi costi pubblicitari.

L’importanza di vivere nel mondo reale – Uscire dalla caverna

L’importanza di vivere nel mondo reale – Uscire dalla caverna

Ascoltalo in inglese:

Charlie Brooker

Charlie Brooker, da Wikipedia

Nel dicembre del 2011, Charlie Brooker regalò al mondo lo scioccante, spietato e incredibile primo episodio della sua serie Black Mirror. La premessa dello show è semplice: la narrativa è incentrata su un tema oscuro e satirico che esamina la società moderna, in particolare le impreviste conseguenze delle nuove tecnologie” (disponibile su: https://it.wikipedia.org/wiki/Black_Mirror_(serie_televisiva)).

Il primo capitolo, intitolato National Anthem, ci presenta la storia di un artista che rapisce la Principessa Susannah, membro della famiglia reale Britannica. Come prezzo per la sua libertà, il rapitore pretende che il Primo Ministro inglese, abbia rapporti sessuali con un maiale in diretta televisiva. Altrimenti, la ucciderà.

È solo questione di ore perché la notizia faccia il giro del mondo; e tutti, in ogni angolo del Globo, si sentono in diritto di esprimere la loro opinione e giudicare ciò che dovrebbe fare il Primo Ministro (attraverso i social network, i notiziari televisivi, i tavolini da bar…).

Netflix LogoTuttavia prima che l’atto inizi, esattamente 30 minuti prima, con la trasmissione già iniziata su TV e schermi di tutto il mondo – mentre gli spettatori stanno trattenendo il fiato nell’agonizzante attesa di ciò che sarebbe accaduto davanti ai loro occhi – l’artista / rapitore libera la principessa in una Londra completamente vuota. “Sapeva che tutti sarebbero stati altrove, a guardare gli schermi” (Black Mirror. Stagione 01, Episodio 01. Disponibile su: https://www.netflix.com).

Brutalmente, Brooker sbatte in faccia allo spettatore l’assurdo potere che la tecnologia ha nell’influenzare le decisioni politiche e quotidiane, indipendentemente dai confini e dai mari. Nell’episodio descritto, la tecnologia principale è la televisione, con il suo potere sugli altri media e sulla popolazione. Oggi, nove anni dopo, in un epoca in cui tutti vivono sepolti nei loro schermi individuali, National Anthem è ingiustamente considerato obsoleto e aggressivo… La gente continua a non vedere la principessa che viene rilasciata.

Allegoria della caverna di Platone, di Jan Saenredam

Il mondo necessità libertà. Sempre.

Nel 385-380 A.C., Platone, nella sua opera Republica, fece dono all’umanità del Mito della Caverna – dove ci dimostra il bisogno di uscire dalla caverna e liberarci, per evitare di vedere solo le ombre e conoscere la verità. Le similitudini tra i discorsi di Platone e Brooker sono innegabili. È ancora più innegabile, quanto gli scritti di entrambi descrivano perfettamente la società contemporanea: siamo il risultato di generazioni, e generazioni, di progressi tecnologici. In 50 anni, gli accessori e i gadget che sembravano esistere solo nei film di fantascienza hanno acquisito forma e popolarità (tutti vogliono il  telefono del marchio giudicato tecnologicamente migliore).

Back to the futureRitorno al Futuro potrebbe aver sbagliato l’anno, ma abbiamo già progetti di auto volanti e Tony Hawk ha già testato il primo prototipo di Hoverboard, lo skateboard galleggiante di Marty McFly (disponibile su: https://manualdomundo.uol.com.br/blog/tony-hawk-testa-o-primeiro-prototipo-real-de-skate-flutuante)

E ancora, Brooker crede che le sue storie non siano avvertenze. “Il progresso tecnologico è completamente inevitabile. Pensiamo di più agli esseri umani. Non sono avvertimenti per la società. E penso che siamo abbastanza ottimisti (Disponibile su: https://www.independent.co.uk/arts-entertainment/tv/features/black-mirror-charlie-brooker-interview-season-5-annabel-5jones-smithereens-striking-vipers-a8936981.html).

In effetti, man mano che le stagioni dello show proseguono, gli episodi diventano sempre più ottimistici nella narrativa e nelle loro conclusioni (con la brillante eccezione dell’episodio interattivo BandersnatchDisponibile su: https://www.netflix.com).

Tuttavia, questo effetto è qualcosa che lo stesso programma TV aveva previsto e dimostrato negli episodi precedenti alla sua acquisizione da parte del multimiliardario Netflix: il pubblico che vede solo le ombre non può prenderla bene, quando la realtà si impone e lo colpisce come un pugno allo stomaco. Ed è proprio questa la dualità in cui ci troviamo oggi.

La società contemporanea, anche essendo la più tecnologicamente avanzata (almeno per le conoscenze attuali), come nella caverna di Platone o in National Anthem di Brooker (e nonostante gli innumerevoli avvertimenti che abbiamo ricevuto attraverso i film, i libri, i miti e le serie che ci hanno preceduto) mantiene gli occhi sempre più distanti dalla liberazione della principessa, fissi nelle ombre della realtà trasmessa dai diversi schermi (Twitter, Facebook, Instagram, iPhone, tablets, computer screens, televisions, home theaters, gli esempi sono infiniti).

Un progetto straordinario che ritrae delicatamente e in modo speciale i sentimenti della società contemporanea, che insiste nel vedere solo le ombre, è Upload, del gigante Amazon Prime (Disponibile su: https://www.primevideo.com).

Con un tono più chiaro, un umorismo acido e senza il pugno nello stomaco che le opere artistiche provocano quando si avvicinano a questo universo tematico, Upload consegna nelle mani degli spettatori l’importanza di lasciare la caverna e vedere cosa effettivamente produce tutte le ombre.

Relazioni virtuali

Perché preferiamo relazioni virtuali?

Ma mentre restiamo nella caverna, continuiamo a dare la preferenza alle relazioni virtuali, agli influencer digitali con le loro personalità e caratteristiche fisiche e le narrazioni create e photoshoppate; continuiamo a creare sempre più gadget per rendere l’esperienza virtuale più personale e più intima (occhiali per la realtà virtuale, siti web come OnlyFans.com e apps come Tinder possono essere usati come esempio). Ma senza contatto reale tra le parti coinvolte. E dov’è il divertimento in tutto questo?

Yuval Harari, da Flickr

Preferiamo spendere ore chattando su WhatsApp, piuttosto che sentirci tramite chiamate vocali, al telefono, o dal vivo, faccia a faccia. Ho un aneddoto di un mio amico, grande influencer digitale, che andò a cena al ristorante con la sua famiglia. Sedettero a un piccolo tavolo, spendendo l’intero pasto a parlare delle applicazioni sopracitate invece di guardarsi negli occhi e parlare del presente, nell momento, nella realtà. Quanto triste – o normale – ti sembra?

È ovvio che non possiamo sminuire tutte le cose immense e meravigliose che la tecnologia porta con sé… Ma dobbiamo renderci conto e capire che le grandi cose formano anche ombre immense.

E se, nel mezzo di questo mare mosso, l’homo sapiens crea un super homo sapiens, come Yuval Harari predisse, già sappiamo grazie agli stessi libri, miti, film e show televisivi che non smetteremo mai di essere homo sapiens nella sua quintessenza – con tutti i nostri sentimenti, dubbi e sensazioni. Quindi, la domanda che si pone di fronte a tutto questo scenario è esattamente questa: cosa succederebbe se, quando la principessa si liberasse finalmente dalla caverna, tutti fossero ancora altrove, a guardare gli schermi?

Una mentalità imprenditoriale per guadagnare con l’arte

Una mentalità imprenditoriale per guadagnare con l’arte

Da secoli la nostra società ha una forte convinzione: l’artista deve essere affamato, bisognoso e sofferente per potersi considerare tale. Beh, almeno per essere un “buon artista”. Dopotutto, come può creare vera Arte, un Arte che smuove e transforma lo spettatore, se non ha avuto momenti difficili nella sua vita?


Questa credenza, folle ma reale, non ha mai avuto fondamenti scientifici. Gli artisti hanno però sempre dovuto “tirare avanti” per produrre e diffondere le proprie opere. Per tanto tempo ci furono pregiudizi verso gli artisti considerati “professionisti”. Sia da parte dei colleghi che non ottennero la fama o i riconoscimenti desiderati. Sia da ogni altro angolo della società.


Persone di ogni estrazione sociale, considerano il lavoro artistico un gradino più basso nella gerarchia professionale. È inoltre comune ascoltare dottori, professori, critici, fans e persino altri artisti, dare a questi artisti di successo dei “falsi artisti”. O, peggio, accusarli di vendersi, di prostituire la propria arte.


L’importanza di avere un animo imprenditoriale



José Mojica Marins

José Mojica Marins

Oggi, fortunatamente, si comprende sempre più l’importanza, per un artista, di avere un animo imprenditoriale. Perché tutti desideriamo riconoscimento e successo nella nostra professione. Senza alcun motivo di vergognarsene.


Nel corso della storia, gli artisti sono dovuti essere imprenditori per produrre e sviluppare la propria arte. Possiamo affermare che uno degli esempi più di successo nella storia fu Shakespeare; il drammaturgo inglese produceva spettacoli tramite la sua società, grazie ai profitti delle vendite di opere commissionate dai Reali.


José Mojica Marins


Un altro esempio importante, più recente, è il filmmaker brasiliano José Mojica Marins. Nel corso della sua lunga carriera, iniziata a 12 anni, ha realizzato più di 30 film. Il regista, produttore, attore e, sopratutto, imprenditore brasiliano Mojica (morto il 19 febbraio 2020 all’età di 84 anni), riusciva ad ottenere gli effetti speciali necessari ai suoi film solo grazie a creatività e grandi doti d’improvvisazione.


Non ho mai avuto soldi dal governo per finanziare le mie produzioni. […] Non ho mai avuto uno sponsor diretto. […]

Ho ottenuto i rotoli di pellicola rimanenti da altre produzioni – 10 metri, 15, a volte fino a 30 metri, e ho realizzato i miei film con quelli. Perché ero l’unico ad avere la pazienza di assemblare i pezzi. Invece di girare un take da 20 metri, ne realizzavo due da 10. […]

Quando iniziai, dovetti inventare gli effetti speciali da solo. Fui un pioniere.


(MARINS in MACÁRIO, 2011)1.

Trucchi creativi per ridurre il budget


Per compensare i limiti di budget ed essendo autodidatta, Mojica usava svariati trucchi. Come il riutilizzo di risorse e staff tecnico, per garantire e affermare il suo stile.


Quando ha dovuto mostrare il corpo in decomposizione di Terezinha all’interno della bara, Mojica ha usato un vecchio trucco […]: in una ciotola, mischiò pangrattato, latte e un mucchio di parassiti guava vivi. Poi strofinò il tutto sul viso dell’attrice.

L’impasto, dopo l’essiccazione, è diventato bianco e friabile. Quando gli animali hanno iniziato a muoversi, sembrava che stessero perforando la pelle del cadavere. […]

Ci sono due scene nel film, capolavoro di inventiva e improvvisazione: la prima è la processione dei morti mostrata in negativo. Mojica filmò una processione per poi copiare la pellicola in negativo. I neri diventarono bianchi, e viceversa. […]

L’altra scena, persino più spettacolare, è quella […] dell’incontro tra Joe Coffin e lo spirito di Antônio. […]

C’è un alone intorno lo spirito, una linea chiara. […] Usando un pennello sottile, […] Mojica ha steso la colla intorno all’immagine di Antônio, sul negativo stesso, per poi incollarvi dei brillantini. Dopo, […] ordinò al lavoratorio di ricopiare la scena dal negativo truccato.


(BARCINSKI and FINOTTI, 1998)2

I giusti incontri ti cambiano la vita


Nel 1963, José Mojica Marins ebbe un incontro con ciò che potremmo definire il suo personaggio più famoso. Praticamente il sul alter-ego, che fu anche responsabile della fama di Mojica in tutto il mondo: Josefel Zanatas o Joe Coffin. Fu per questo, unito alla sua creatività e indipendenza artistica, che Mojica diventò una figura mitica e di fama mondiale nell’universo del cinema horror. Oggi le sue opere, come l’artista stesso, sono considerate dei cult, classiche e geniali, da critici e appassionati del genere.


È chiaro che, credendo e investendo in se stesso, Mojica è divenuto un filmaker importante con le sue regole. A modo suo.


Artisti / imprenditori più recenti


Phoebe Waller-Bridge
Phoebe Waller-Bridge


Volendo, possiamo anche mensionare nomi di artisti / imprenditori più recenti: Michaela Coel e Phoebe Waller-Bridge. Le serie TV che li hanno resi famosi in tutto il mondo, rispettivamente “Chewing Gum” e “Fleabag“, sono state ispirate dalle omonime opere teatrali per le quali Coel e Bridge sono state sceneggiatrici, registe, attrici e produttrici.


Entrambe hanno trasposto brillantemente la loro arte nell’audiovisivo. Aggiungendo ciò al riconoscimento mondiale e conoscendo il loro valore, il lato imprenditoriale delle due artiste è stato recentemente esposto pubblicamente: Coel ha rifiutato un contratto milionario 3 con Netflix, perché avrebbe dovuto rinunciare ai suoi diritti di creatrice dell’opera finale. Opera che sarebbe poi diventata “I May Destroy You”, uno show televisivo prodotto da HBO e ampiamente considerato dalla critica come la migliore serie TV del 2020. E, com’è risaputo, Phoebe Waller-Bridge non è stata soltanto sceneggiatrice per il prossimo film di James Bond , ma ha anche firmato un contratto milionario con Amazon Prime 4.


Autopromozione per conquistare nuovi mondi


Non potremmo semplicemente attenerci ai pochi meravigliosi nomi qui menzionati; ci sono tanti altri esempi sorprendenti, ma servirebbe un’enciclopedia. Quindi, la domanda è: visto che è risaputo come i principali artisti al mondo siano prima di tutto degli imprenditori, cosa manca, a te che leggi questo articolo, per diventarlo e conquistare nuovi mondi?


Note a piè di pagina


1 MACÁRIO, Carolina. Intervista: José Mojica Marins, Joe Coffin, parla delle sue abitudini e ricorda il passato. News del giorno. Florianópolis, 2011. Disponibile su: http://ndonline.com.br/florianopolis/plural/19965-entrevista-jose-mojica-marins-o-ze-do-caixao-fala-de-seus-habitos-e-relembra-o-passado.html


2 BARCINSKI, André; FINOTTI, Ivan. Damned: the life and cinema of José Mojica Marins, Joe Coffin. Publisher 34: São Paulo, 1998. Disponibile su: https://books.google.pt/books?id=wKg2u0U9NToC&pg=PA406&lpg=PA406&dq=jos%C3%A9+mojica+marins+como+produtor&source=bl&ots=4v_GqRm5MQ&sig=x_537jeaByq5UMta3zHotMqgNtw&hl=en&sa=X&ved=0ahUKEwiZqOXr7cLKAhUKWBoKHS_0BXAQ6AEIMjAC#v=onepage&q=efeitos%20especiais&f=false


3 Disponibile su: https://www.buzzfeed.com/morganmurrell/michaela-coel-turned-down-1-million-dollar-netflix-deal


4 Disponibile su: https://www.cnbc.com/2019/09/24/phoebe-waller-bridge-scores-20-million-a-year-deal-with-amazon.html