L’importanza di vivere nel mondo reale – Uscire dalla caverna

L’importanza di vivere nel mondo reale – Uscire dalla caverna

Ascoltalo in inglese:

Charlie Brooker

Charlie Brooker, da Wikipedia

Nel dicembre del 2011, Charlie Brooker regalò al mondo lo scioccante, spietato e incredibile primo episodio della sua serie Black Mirror. La premessa dello show è semplice: la narrativa è incentrata su un tema oscuro e satirico che esamina la società moderna, in particolare le impreviste conseguenze delle nuove tecnologie” (disponibile su: https://it.wikipedia.org/wiki/Black_Mirror_(serie_televisiva)).

Il primo capitolo, intitolato National Anthem, ci presenta la storia di un artista che rapisce la Principessa Susannah, membro della famiglia reale Britannica. Come prezzo per la sua libertà, il rapitore pretende che il Primo Ministro inglese, abbia rapporti sessuali con un maiale in diretta televisiva. Altrimenti, la ucciderà.

È solo questione di ore perché la notizia faccia il giro del mondo; e tutti, in ogni angolo del Globo, si sentono in diritto di esprimere la loro opinione e giudicare ciò che dovrebbe fare il Primo Ministro (attraverso i social network, i notiziari televisivi, i tavolini da bar…).

Netflix LogoTuttavia prima che l’atto inizi, esattamente 30 minuti prima, con la trasmissione già iniziata su TV e schermi di tutto il mondo – mentre gli spettatori stanno trattenendo il fiato nell’agonizzante attesa di ciò che sarebbe accaduto davanti ai loro occhi – l’artista / rapitore libera la principessa in una Londra completamente vuota. “Sapeva che tutti sarebbero stati altrove, a guardare gli schermi” (Black Mirror. Stagione 01, Episodio 01. Disponibile su: https://www.netflix.com).

Brutalmente, Brooker sbatte in faccia allo spettatore l’assurdo potere che la tecnologia ha nell’influenzare le decisioni politiche e quotidiane, indipendentemente dai confini e dai mari. Nell’episodio descritto, la tecnologia principale è la televisione, con il suo potere sugli altri media e sulla popolazione. Oggi, nove anni dopo, in un epoca in cui tutti vivono sepolti nei loro schermi individuali, National Anthem è ingiustamente considerato obsoleto e aggressivo… La gente continua a non vedere la principessa che viene rilasciata.

Allegoria della caverna di Platone, di Jan Saenredam

Il mondo necessità libertà. Sempre.

Nel 385-380 A.C., Platone, nella sua opera Republica, fece dono all’umanità del Mito della Caverna – dove ci dimostra il bisogno di uscire dalla caverna e liberarci, per evitare di vedere solo le ombre e conoscere la verità. Le similitudini tra i discorsi di Platone e Brooker sono innegabili. È ancora più innegabile, quanto gli scritti di entrambi descrivano perfettamente la società contemporanea: siamo il risultato di generazioni, e generazioni, di progressi tecnologici. In 50 anni, gli accessori e i gadget che sembravano esistere solo nei film di fantascienza hanno acquisito forma e popolarità (tutti vogliono il  telefono del marchio giudicato tecnologicamente migliore).

Back to the futureRitorno al Futuro potrebbe aver sbagliato l’anno, ma abbiamo già progetti di auto volanti e Tony Hawk ha già testato il primo prototipo di Hoverboard, lo skateboard galleggiante di Marty McFly (disponibile su: https://manualdomundo.uol.com.br/blog/tony-hawk-testa-o-primeiro-prototipo-real-de-skate-flutuante)

E ancora, Brooker crede che le sue storie non siano avvertenze. “Il progresso tecnologico è completamente inevitabile. Pensiamo di più agli esseri umani. Non sono avvertimenti per la società. E penso che siamo abbastanza ottimisti (Disponibile su: https://www.independent.co.uk/arts-entertainment/tv/features/black-mirror-charlie-brooker-interview-season-5-annabel-5jones-smithereens-striking-vipers-a8936981.html).

In effetti, man mano che le stagioni dello show proseguono, gli episodi diventano sempre più ottimistici nella narrativa e nelle loro conclusioni (con la brillante eccezione dell’episodio interattivo BandersnatchDisponibile su: https://www.netflix.com).

Tuttavia, questo effetto è qualcosa che lo stesso programma TV aveva previsto e dimostrato negli episodi precedenti alla sua acquisizione da parte del multimiliardario Netflix: il pubblico che vede solo le ombre non può prenderla bene, quando la realtà si impone e lo colpisce come un pugno allo stomaco. Ed è proprio questa la dualità in cui ci troviamo oggi.

La società contemporanea, anche essendo la più tecnologicamente avanzata (almeno per le conoscenze attuali), come nella caverna di Platone o in National Anthem di Brooker (e nonostante gli innumerevoli avvertimenti che abbiamo ricevuto attraverso i film, i libri, i miti e le serie che ci hanno preceduto) mantiene gli occhi sempre più distanti dalla liberazione della principessa, fissi nelle ombre della realtà trasmessa dai diversi schermi (Twitter, Facebook, Instagram, iPhone, tablets, computer screens, televisions, home theaters, gli esempi sono infiniti).

Un progetto straordinario che ritrae delicatamente e in modo speciale i sentimenti della società contemporanea, che insiste nel vedere solo le ombre, è Upload, del gigante Amazon Prime (Disponibile su: https://www.primevideo.com).

Con un tono più chiaro, un umorismo acido e senza il pugno nello stomaco che le opere artistiche provocano quando si avvicinano a questo universo tematico, Upload consegna nelle mani degli spettatori l’importanza di lasciare la caverna e vedere cosa effettivamente produce tutte le ombre.

Relazioni virtuali

Perché preferiamo relazioni virtuali?

Ma mentre restiamo nella caverna, continuiamo a dare la preferenza alle relazioni virtuali, agli influencer digitali con le loro personalità e caratteristiche fisiche e le narrazioni create e photoshoppate; continuiamo a creare sempre più gadget per rendere l’esperienza virtuale più personale e più intima (occhiali per la realtà virtuale, siti web come OnlyFans.com e apps come Tinder possono essere usati come esempio). Ma senza contatto reale tra le parti coinvolte. E dov’è il divertimento in tutto questo?

Yuval Harari, da Flickr

Preferiamo spendere ore chattando su WhatsApp, piuttosto che sentirci tramite chiamate vocali, al telefono, o dal vivo, faccia a faccia. Ho un aneddoto di un mio amico, grande influencer digitale, che andò a cena al ristorante con la sua famiglia. Sedettero a un piccolo tavolo, spendendo l’intero pasto a parlare delle applicazioni sopracitate invece di guardarsi negli occhi e parlare del presente, nell momento, nella realtà. Quanto triste – o normale – ti sembra?

È ovvio che non possiamo sminuire tutte le cose immense e meravigliose che la tecnologia porta con sé… Ma dobbiamo renderci conto e capire che le grandi cose formano anche ombre immense.

E se, nel mezzo di questo mare mosso, l’homo sapiens crea un super homo sapiens, come Yuval Harari predisse, già sappiamo grazie agli stessi libri, miti, film e show televisivi che non smetteremo mai di essere homo sapiens nella sua quintessenza – con tutti i nostri sentimenti, dubbi e sensazioni. Quindi, la domanda che si pone di fronte a tutto questo scenario è esattamente questa: cosa succederebbe se, quando la principessa si liberasse finalmente dalla caverna, tutti fossero ancora altrove, a guardare gli schermi?

Una mentalità imprenditoriale per guadagnare con l’arte

Una mentalità imprenditoriale per guadagnare con l’arte

Da secoli la nostra società ha una forte convinzione: l’artista deve essere affamato, bisognoso e sofferente per potersi considerare tale. Beh, almeno per essere un “buon artista”. Dopotutto, come può creare vera Arte, un Arte che smuove e transforma lo spettatore, se non ha avuto momenti difficili nella sua vita?


Questa credenza, folle ma reale, non ha mai avuto fondamenti scientifici. Gli artisti hanno però sempre dovuto “tirare avanti” per produrre e diffondere le proprie opere. Per tanto tempo ci furono pregiudizi verso gli artisti considerati “professionisti”. Sia da parte dei colleghi che non ottennero la fama o i riconoscimenti desiderati. Sia da ogni altro angolo della società.


Persone di ogni estrazione sociale, considerano il lavoro artistico un gradino più basso nella gerarchia professionale. È inoltre comune ascoltare dottori, professori, critici, fans e persino altri artisti, dare a questi artisti di successo dei “falsi artisti”. O, peggio, accusarli di vendersi, di prostituire la propria arte.


L’importanza di avere un animo imprenditoriale



José Mojica Marins

José Mojica Marins

Oggi, fortunatamente, si comprende sempre più l’importanza, per un artista, di avere un animo imprenditoriale. Perché tutti desideriamo riconoscimento e successo nella nostra professione. Senza alcun motivo di vergognarsene.


Nel corso della storia, gli artisti sono dovuti essere imprenditori per produrre e sviluppare la propria arte. Possiamo affermare che uno degli esempi più di successo nella storia fu Shakespeare; il drammaturgo inglese produceva spettacoli tramite la sua società, grazie ai profitti delle vendite di opere commissionate dai Reali.


José Mojica Marins


Un altro esempio importante, più recente, è il filmmaker brasiliano José Mojica Marins. Nel corso della sua lunga carriera, iniziata a 12 anni, ha realizzato più di 30 film. Il regista, produttore, attore e, sopratutto, imprenditore brasiliano Mojica (morto il 19 febbraio 2020 all’età di 84 anni), riusciva ad ottenere gli effetti speciali necessari ai suoi film solo grazie a creatività e grandi doti d’improvvisazione.


Non ho mai avuto soldi dal governo per finanziare le mie produzioni. […] Non ho mai avuto uno sponsor diretto. […]

Ho ottenuto i rotoli di pellicola rimanenti da altre produzioni – 10 metri, 15, a volte fino a 30 metri, e ho realizzato i miei film con quelli. Perché ero l’unico ad avere la pazienza di assemblare i pezzi. Invece di girare un take da 20 metri, ne realizzavo due da 10. […]

Quando iniziai, dovetti inventare gli effetti speciali da solo. Fui un pioniere.


(MARINS in MACÁRIO, 2011)1.

Trucchi creativi per ridurre il budget


Per compensare i limiti di budget ed essendo autodidatta, Mojica usava svariati trucchi. Come il riutilizzo di risorse e staff tecnico, per garantire e affermare il suo stile.


Quando ha dovuto mostrare il corpo in decomposizione di Terezinha all’interno della bara, Mojica ha usato un vecchio trucco […]: in una ciotola, mischiò pangrattato, latte e un mucchio di parassiti guava vivi. Poi strofinò il tutto sul viso dell’attrice.

L’impasto, dopo l’essiccazione, è diventato bianco e friabile. Quando gli animali hanno iniziato a muoversi, sembrava che stessero perforando la pelle del cadavere. […]

Ci sono due scene nel film, capolavoro di inventiva e improvvisazione: la prima è la processione dei morti mostrata in negativo. Mojica filmò una processione per poi copiare la pellicola in negativo. I neri diventarono bianchi, e viceversa. […]

L’altra scena, persino più spettacolare, è quella […] dell’incontro tra Joe Coffin e lo spirito di Antônio. […]

C’è un alone intorno lo spirito, una linea chiara. […] Usando un pennello sottile, […] Mojica ha steso la colla intorno all’immagine di Antônio, sul negativo stesso, per poi incollarvi dei brillantini. Dopo, […] ordinò al lavoratorio di ricopiare la scena dal negativo truccato.


(BARCINSKI and FINOTTI, 1998)2

I giusti incontri ti cambiano la vita


Nel 1963, José Mojica Marins ebbe un incontro con ciò che potremmo definire il suo personaggio più famoso. Praticamente il sul alter-ego, che fu anche responsabile della fama di Mojica in tutto il mondo: Josefel Zanatas o Joe Coffin. Fu per questo, unito alla sua creatività e indipendenza artistica, che Mojica diventò una figura mitica e di fama mondiale nell’universo del cinema horror. Oggi le sue opere, come l’artista stesso, sono considerate dei cult, classiche e geniali, da critici e appassionati del genere.


È chiaro che, credendo e investendo in se stesso, Mojica è divenuto un filmaker importante con le sue regole. A modo suo.


Artisti / imprenditori più recenti


Phoebe Waller-Bridge
Phoebe Waller-Bridge


Volendo, possiamo anche mensionare nomi di artisti / imprenditori più recenti: Michaela Coel e Phoebe Waller-Bridge. Le serie TV che li hanno resi famosi in tutto il mondo, rispettivamente “Chewing Gum” e “Fleabag“, sono state ispirate dalle omonime opere teatrali per le quali Coel e Bridge sono state sceneggiatrici, registe, attrici e produttrici.


Entrambe hanno trasposto brillantemente la loro arte nell’audiovisivo. Aggiungendo ciò al riconoscimento mondiale e conoscendo il loro valore, il lato imprenditoriale delle due artiste è stato recentemente esposto pubblicamente: Coel ha rifiutato un contratto milionario 3 con Netflix, perché avrebbe dovuto rinunciare ai suoi diritti di creatrice dell’opera finale. Opera che sarebbe poi diventata “I May Destroy You”, uno show televisivo prodotto da HBO e ampiamente considerato dalla critica come la migliore serie TV del 2020. E, com’è risaputo, Phoebe Waller-Bridge non è stata soltanto sceneggiatrice per il prossimo film di James Bond , ma ha anche firmato un contratto milionario con Amazon Prime 4.


Autopromozione per conquistare nuovi mondi


Non potremmo semplicemente attenerci ai pochi meravigliosi nomi qui menzionati; ci sono tanti altri esempi sorprendenti, ma servirebbe un’enciclopedia. Quindi, la domanda è: visto che è risaputo come i principali artisti al mondo siano prima di tutto degli imprenditori, cosa manca, a te che leggi questo articolo, per diventarlo e conquistare nuovi mondi?


Note a piè di pagina


1 MACÁRIO, Carolina. Intervista: José Mojica Marins, Joe Coffin, parla delle sue abitudini e ricorda il passato. News del giorno. Florianópolis, 2011. Disponibile su: http://ndonline.com.br/florianopolis/plural/19965-entrevista-jose-mojica-marins-o-ze-do-caixao-fala-de-seus-habitos-e-relembra-o-passado.html


2 BARCINSKI, André; FINOTTI, Ivan. Damned: the life and cinema of José Mojica Marins, Joe Coffin. Publisher 34: São Paulo, 1998. Disponibile su: https://books.google.pt/books?id=wKg2u0U9NToC&pg=PA406&lpg=PA406&dq=jos%C3%A9+mojica+marins+como+produtor&source=bl&ots=4v_GqRm5MQ&sig=x_537jeaByq5UMta3zHotMqgNtw&hl=en&sa=X&ved=0ahUKEwiZqOXr7cLKAhUKWBoKHS_0BXAQ6AEIMjAC#v=onepage&q=efeitos%20especiais&f=false


3 Disponibile su: https://www.buzzfeed.com/morganmurrell/michaela-coel-turned-down-1-million-dollar-netflix-deal


4 Disponibile su: https://www.cnbc.com/2019/09/24/phoebe-waller-bridge-scores-20-million-a-year-deal-with-amazon.html